Coro A.N.A. Sezione d'Ivrea 27-10-07 
 
         
         Nel  salone dei concerti della Casa della Musica di Castellamonte il 27 ottobre 2007  è stato compiuto un tuffo nel passato di 50 anni, ricordando con nostalgia  quando su quel palco si esibiva il coro “la vetta” che per vari anni ha  coinvolto giovani e meno giovani sotto la guida dell’indimenticato maestro  Mario  Nubola. Tra questi ex-giovani  cantori figura anche il sig. Sergio Bottaletto, attuale presidente e membro del  coro degli alpini della sezione di Ivrea. Proprio il coro A.N.A. di Ivrea,  diretto dal maestro Luciano Dal Maso, sabato sera ha strappato, ad un pubblico  attento e interessato, lunghi e calorosi applausi. Il merito di tanto  apprezzamento non si deve attribuire soltanto al coinvolgente repertorio eseguito,  o alla puntuale presentazione curata dal dott. Prozzo, ma al grande  affiatamento e dinamismo che il maestro Dal Maso ha saputo far emergere dai  suoi alpini. 
         Al  termine del concerto il presidente della Filarmonica Giacomo Spiller ha voluto  donare ad ogni membro del coro una copia del libro “Correva l’anno 1822…” dal  quale ha letto i nomi di chi aveva fatto parte del coro “la vetta” nel 1966:  almeno tre presenti in sala, di molti altri invece solo più il ricordo di amici  già andati avanti. Parole di congratulazioni sono anche state pronunciate  dall’assessore alla cultura Nella Falletti che ha condiviso l’emozione di  ricordare con questi canti il padre che era stato un alpino della Julia. Al  concerto hanno partecipato anche vari membri del gruppo alpini di Castellamonte  con il capo gruppo Alessandro Chiantaretto e l’ex presidente della sezione di  Ivrea Ferdinando Garnerone. 
         Una  nota di ringraziamento va infine rivolta ai volontari della locale Croce Rossa  che dopo soli tre minuti dalla chiamata erano già in teatro a verificare le  condizioni, subito migliorate, di un corista che ha subito un leggero  mancamento. Gli alpini hanno quindi accettato l’invito ad accomodarsi a tavola  formulato dal direttivo della filarmonica che nel frattempo aveva cucinato uno  spuntino: grazie anche al cambio dell’ora, il convivio è proseguito,  accompagnato da ulteriori canti alpini, fino a notte inoltrata.